Negli ultimi anni ho provato diverse tipologie di vasi e contenitori in cui piantare e coltivare piante da interno. Questo post ha lo scopo di discutere vantaggi e svantaggi dal punto di vista botanico riguardanti alcune tipologie speciali di contenitori. Innanzitutto è imporante ricordare che la salute della pianta dipende dalla salute delle radici, come trovate ribadito in diversi post precedenti e come ho ampiamente illustrato nei diversi miei corsi online. Non solo la salute, ma anche le dimensioni e la bellezza della chioma fogliare sono in continuo equilibrio con le dimensioni e l'efficienza della chioma fogliare secondo un rapporto dettato dal genoma della pianta. Ne consegue che anche il contenitore, non solo il terriccio, è importante per lo sviluppo di una pianta. Ecco le caratteristiche principali di un buon vaso: 1) deve mantenere l'umidità nel terricio senza creare ristagni agevolando un perfetto drenaggio dell'acqua di innaffiamento; 2) deve stimolare una buona ramificazione delle radici nella zolla evitando la spiralizzazione, ovvero la crescita delle radici attorno al perimetro interno tra contenitore e terriccio. 3) deve permettere una buona aerazione del terriccio per garantire l'ossigenazione necessaria alla respirazione delle cellule radicali; 4) possibilmente presentare un contrappeso, insieme alla zolla, per garantire la stabilità della pianta. Parleremo qui della mia esperienza con due vasi speciali brevettati: Air Pot e Lechuza.
AutoreRibaltiamo il nostro rapporto con le piante e il verde. Non relegare le piante nei parchi ma portarle dentro per coabitare gli stessi nostri spazi dove trascorriamo abitualmente il 90% del nostro tempo.
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